La nostra storia



L’abitazione fa parte di un agglomerato edilizio di fine seicento. Successivamente ai terremoti del 1703 e del 1706, essa fu ampliata con la realizzazione di un arco, come tanti altri visibili in tutto il paese, di contrasto alle azioni sismiche. A fine ottocento, quando appunto “Il Vate” soggiornò per le prime volte a Scanno, l’intero edificio era di proprietà del sacerdote Don Giovanni Notarmuzi, personaggio lagato a D’Annunzio da una consolidata amicizia e dall’amore per la letteratura.



Agli inizi del XX secolo, come documentato da atti notarili e soprattutto da una testimonianza legata agli eventi sismici del 1915, fu sede della Pretura. Vi è notizia che successivamente, l’ampio salone , sia stato destinato a sede di farmacia ed erboristeria.Passata nelle mani di un privato che la abitò sino agli anni ottanta, fu acquistata nel 1987 dalla Fondazione Tanturri, creata dal Prof. Riccardo Tanturri, per l’organizzazione e la promozione del Premio Scanno e delle manifestazioni culturali ad esso legate. Fu adibita ad ufficio stampa dell’evento che si ripete ormai dal 1972. Nel 1992 fu acquistata dagli attuali proprietari, che ne hanno eseguito l’accurata ristrutturazione. Dal luglio 2006 la casa ha riassunto la sua naturale veste di abitazione storica, con l’apertura del Bed and Breakfast “La Dimora di d’Annunzio”, in omaggio al suo ospite più illustre.



" Si ringrazia il Sig. Gilberto CARBONE per aver fornito la foto di Don Giovanni Notarmuzi "

Piccola curiosità



Che la casa in cui D’Annunzio fu ospite fosse proprio questa è testimoniato dalla biografia di Pietro Bontempi che ha scritto un pregevole saggio pubblicato nel 1957 nella rivista “Attraverso l’Abruzzo” edita a Pescara, di cui vi proponiamo un estratto. (1)Infatti la finestra attraverso la quale il poeta scambiava “amorosi sensi” con la giovane popolana di cui si parla nella biografia è quella collocata nell’attuale cucina.